Che cos’è l’amore?
Martedì prossimo si festeggia San Valentino ed è ormai da po’ di anni che anche i bambini e le bambine vengono coinvolti in questa ricorrenza. Li si invita a scrivere bigliettini di auguri, ad ascoltare filastrocche che parlano d’amore, e più in generale ad orientarsi precocemente verso un modello relazionale di coppia eterosessuale, che rappresenterebbe il “normale” contenitore del bisogno di amore. Da ricevere e da dare.
Eppure i bambini e le bambine amano in modo differente, sia per quanto riguarda gli oggetti del loro amore che per la forma del loro sentimento, che non è ancora finalizzato alla ricerca di un partner come potrà avvenire più avanti.
I bambini e le bambine amano amici, familiari, animali, luoghi, piante e oggetti e il loro amore si diffonde senza le gerarchie alle quali siamo abituati e in campi dell’esistenza che noi non prendiamo più in considerazione o che non consideriamo meritevoli di attenzione, figuriamoci di amore. Conosco un bambino che ha una “scatola della tenerezza” in cui raccoglie piccoli oggetti che ama tenere vicino a sé, nel letto, quando dorme.
I bambini e le bambine amano agire, fare, muoversi, sentirsi muovere, provare piacere nell’essere vivi, esperienze queste tanto distanti dalla maggior parte degli adulti che li circondano. Conosco una bambina che ama correre in cortile fingendo di essere una motocross perché, dice, ama “i motori che ruggiscono” che le “grattano la gola”.
Perché martedì 14 non proviamo ad esplorare con loro le multiformi facce dell’amore che esprimono, cercano, custodiscono e creano? Se, anziché proporgli anzitempo il nostro modello di amore ci lasceremo stupire dall’infinita varietà di cosa è per loro, si potrebbe aprire un mondo inaspettato. Un mondo ricco di giocosa vitalità, fuori dagli stereotipi e dalle routine nelle quali troppo spesso noi adulti ci muoviamo.