Le difficoltà coi figli a volte ci fanno sentire impreparati: non li capiamo più e, di conseguenza non sappiamo cosa fare. Ci sembra di perdere le coordinate che normalmente guidano la nostra navigazione in acque tranquille. Uno spazio di riflessione è allora quello che serve per ritrovarle, aggiornarle e scoprire come fare a venirsi incontro. Di nuovo!
NON SOTTOVALUTARE I SEGNALI DI DIFFICOLTÀ
In famiglia si sentono, vogliono e desiderano cose diverse, e può succedere di non capirsi.
Ecco perché prima o poi tutti i genitori incontrano difficoltà con i figli: ci sono volte che riescono a venirne a capo con le loro forze, ed altre, invece, in cui sentono di non riuscire a farcela.
Le sensazioni di malessere si intensificano, così come i comportamenti incomprensibili dei figli, e ai genitori capita di non sapere come farvi fronte.
In questa fase i genitori si guardano intorno: blog, pagine fb, amici, nonni, pediatri e insegnanti, sono in genere i primi ad essere consultati.
Talvolta i consigli sono d’aiuto, ma quando non succede il disagio cresce, e i genitori si accorgono che quello che ha funzionato per un amico non c’entra niente con la loro esperienza familiare.
Non esiste una famiglia uguale all’altra: offre uno spazio di confronto che aiuti a comprendere la difficoltà all’interno della propria realtà. Solo così si potrà riconoscerle un senso, per trovare quelle indicazioni capaci di funzionare da sostegno e da avvio del cambiamento.
GUARDARE SENZA TIMORE LE DIFFICOLTÀ COI FIGLI
Mettere a fuoco una difficoltà e riconoscerla come tale è un momento delicato, nel quale i genitori percepiscono la disarmonia che si è venuta a creare all’interno della famiglia.
Può trattarsi di uno sbilanciamento nelle relazioni tra i componenti della famiglia, oppure in quelle tra famiglia e mondo esterno. I genitori possono percepire che:
- c’è qualche comportamento “incomprensibile” che si ripete;
- una richiesta del figlio sta diventando una pretesa, se non addirittura un’imposizione;
- la dinamica tra dipendenza e indipendenza si è fatta rigida;
- esistono aree di conflitto che non riescono a governare;
- hanno reagito in modo impulsivo, e le loro risposte non erano quello che avrebbero voluto dire o fare;
- la descrizione dei figli data dalla scuola è troppo distante dalla loro;
- sono in disaccordo tra loro su come interpretare una richiesta e su come rispondere.
Da qualunque parte venga la spinta, i genitori giungono a un punto di svolta: possono cercare di ristabilire la condizione perduta oppure accettare lo stato di crisi e riconoscere e metabolizzare le novità che questa porta con sé.
DARE UN SENSO A DIFFICOLTÀ E CRISI
Quando una difficoltà conduce ad uno stato di crisi, i genitori provano tensione, confusione e sofferenza.
La linea dell’orizzonte su cui intravedevano gli obiettivi futuri diventa sfocata, se non addirittura buia.
Riconoscere la condizione di difficoltà e cercare un aiuto professionale è il primo passo per cominciare a dare una forma alla situazione che si sta vivendo: ci sono genitori che già dopo il primo contatto telefonico cominciano a sentirsi meglio.
La consulente è una guida che grazie alla sua formazione ed esperienza si fa portavoce anche del punto di vista dei figli: prende così forma uno scenario differente che aiuta i genitori a ricostruire e comprendere anche le intenzioni, i bisogni e i sentimenti di questi.
supporta i genitori nell’incontro con una diversa rappresentazione dei figli. Si creano ponti tra i diversi componenti della famiglia.
I genitori si esercitano poco alla volta ad ascoltare, guardare, osservare, fare domande autentiche, interagire e comprendere. Talvolta a stare in silenzio.
Nel contesto familiare, osservato da diversi punti di vista, i genitori possono ideare, formulare e mettere in pratica delle risposte che tengono conto dei bisogni, dei diritti e delle responsabilità di tutti.
Creare risposte di benessere nel presente introduce poi il tema della loro sostenibilità sul breve e lungo periodo, su quali sono gli obiettivi della famiglia e su quali sono i suoi valori d’ispirazione.
GENITORI DEL PRESENTE, GENITORI DEL PASSATO
Nell’alimentare l’ascolto, e nel vivificare la relazione coi propri figli, i genitori entrano anche in contatto con l’esperienza del loro essere stati bambini e ragazzi.
Questo succede perché tutti i genitori si sono formati alle relazioni familiari durante la loro infanzia e adolescenza. Cominciando a interrogare le relazioni attuali si crea un effetto riverbero su quelle del passato.
I genitori potrebbero sentire che le difficoltà dei figli rieccheggiano le stesse che hanno vissuto loro da piccoli; oppure che stanno usando le stesse parole, a volte perfino le stesse intonazioni, che i genitori hanno usato con loro.
Quando il proprio passato può essere riconosciuto, raccontato e compreso non condiziona più il presente. Le eventuali sofferenze sperimentate nella precedente relazione genitori/figli non si ripetono in quella attuale.
Da quel momento può cominciare una ricerca originale, svincolata sia dalla ripetizione che dall’opposizione forzata. I genitori sperimentano che non è necessario ripetere i modelli interiorizzati, ma neppure attuare l’esatto contrario.
Con i genitori scoprono che quello che conta è porsi di fronte ai propri figli alla ricerca di un dialogo vero, nel quale partire da sé con onestà e apertura.
Questo processo di crescita dei genitori si riflette positivamente sui figli. Dentro una relazione dinamizzata, nella quale ognuno sente di poter esprimere la propria voce e ritrovare il proprio spazio, ognuno fiorisce.
Come funziona
Passo dopo passo, scoprirete che quello che conta è porsi di fronte ai propri figli alla ricerca di un dialogo vero, nel quale partire da sé con onestà e apertura.
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L’approccio
Ogni difficoltà ha qualcosa da insegnarci se osservata nel modo giusto
16 Marzo 20163 comments -
Per chi
Madre, padre, da soli o in coppia, c’è uno spazio per ogni vostra domanda
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I percorsi
Partendo dai vostri problemi vi guido nel trovare le vostre soluzioni